È spuntata un’antenna

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Alcune persone ci hanno chiesto se abbiamo notizie della nuova antenna spuntata nei pressi dell’intersezione tra via Costituzione e via Volta (è piuttosto evidente sulla sinistra venendo da Monteveglio). Del puntuto oggetto in questione, che poi è un ripetitore telefonico di Vodafone, si è discusso anche in una riunione pubblica presso la Polisportiva.

La cosa in effetti ha incuriosito anche me, un ripetitore è sempre un ripetitore, quindi ho chiesto informalmente a Umberto Fonda (Assessore all’Ambiente) di farmi un riassunto e vi riporto qui quello che mi ha detto lasciando aperto il post ad ogni ulteriore commento e arricchimento della notizia.

IL FATTO

L’antenna è un intervento di  Vodafone che sta esercitando il suo diritto di installazione su un terreno privato con l’accordo del proprietario. La compagnia telefonica si è dichiarata però disponibile a valutare anche una posizione differente per l’impianto (visto che quella attuale paesaggisticamente parlando non è certo il massimo).

Una possibilità alternativa sarebbe installare l’antenna alla fine del viale della polisportiva. La posizione risulterebbe meno impattante dal punto di vista estetico e il Comune ne trarrebbe un ricavo economico. Di questo si è parlato alla riunione presso la Polisportiva, ma non sembra che l’idea abbia trovato molti sostenitori, anzi…

La soluzione più probabile sarà quindi di lasciare l’antenna più o meno dov’è ora, ma in posizione più arretrata e meno “invadente”, vedremo.

I DUBBI

Rispetto a questi ripetitori il dubbio è sempre quello di inquinamento elettromagnetico. La mia idea empirica è che sia meglio che l’antenna stia il più lontano possibile dalle persone, ma ho mandato un’email agli amici di ISDE per vedere se hanno dati e studi recenti su questo aspetto.

Le ultime informazioni che avevo raccolto, seppure sommarie, sembravano indicare come potenzialmente più pericoloso il telefono cellulare che abbiamo in tasca o le stazioni wi-fi che sono ormai diffusissime nelle nostre case. La ricerca però avanza e magari esistono già dati più significativi a cui fare riferimento. In generale, sono studi piuttosto difficili da fare, quindi tutte le informazioni vanno prese con grande cautela e buon senso. Vediamo che ci dicono gli specialisti…

SCELTE COMPLESSE

Cerco anche di darvi un’idea del tipo di complessità che si nasconde dietro questo tipo di decisioni. Si tratta ovviamente di un ragionamento mio e non c’entra con le considerazioni fatte dalla nostra Amministrazione in questo caso specifico.

Un’azienda privata propone un’installazione che potrebbe portare risorse economiche in una fase di gravissima congiuntura: come comportarsi? Come accennavo sopra, valutare il rischio potenziale di un simile impianto non è semplice, ma è abbastanza ragionevole pensare che si tratti in ogni caso di un rischio marginale (almeno per quello che ne sappiamo fino ad ora). Per contro il denaro incamerato potrebbe risultare utile a compiere azioni che vanno ad abbattere rischi molto più concreti, immediati e già scientificamente determinati. Qual è la decisione giusta?

Sto usando questo caso, ma se ne potrebbero fare molti altri e non credo che siano in molti ad avere risposte pronte e inoppugnabilmente giuste. È indubbio solo che il mondo in questo momento funziona in un certo modo e che i percorsi per portarlo a funzionare in modo diverso vanno inventati.

Forse l’unica risposta possibile è quella di ascoltare il parere della comunità e decidere assieme. È una possibilità. Se ci sono altre idee, parliamone…

Vi segnalo intanto alcuni riferimenti pubblicati ieri dal nostro amico Prof. Ugo Bardi (cose molto tecniche comunque e in inglese), il suo articolo invece potreste leggero perché aiuta bene a capire le complessità (anche i commenti):

Se avete accesso a “sciencedirect.com” cercate questo articolo: Cell phones and brain tumors: a review including the long-term epidemiologic data, Vini G. Khurana, Charles Teo, Michael Kundi, Lennart Hardell, and Michael Carlberg, pubblicato su  Surgical Neurology  Volume 72, Issue 3, September 2009, Pages 205-214
Vedi anche questo  rapporto recente (Agosto 2009) che non solo descrive i rischi, ma sostiene che alcuni degli studi fatti nel passato, e che non avevano trovato rischi, erano falsati, probabilmente un tentativo di disinformazione.
Infine, questo articolo su Scientific American sembra decisamente molto “di parte” ma descrive correttamente il fatto che la radiazione elettromagnetica emessa dai telefonini non è sufficiente per rompere i legami chimici e quindi non causa direttamente tumori.

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