DELLE RISORSE E DELL’ECONOMIA
Il Comune di Valsamoggia intende il proprio Territorio come l’ambito geografico, fisico, sociale e biologico affidato alla comunità e lo riconosce come parte indissolubile del sistema della biosfera e delle risorse terrestre.
Il Comune di Valsamoggia è consapevole che lo sviluppo delle attività umane è dipendente dalla qualità degli ecosistemi che lo sostengono a livello locale e globale, che esistono limiti di sicurezza (Planetary Boundaries) che non devono essere superati e che ciò pone inevitabilmente dei limiti alla crescita economica quando questa è basata sul consumo delle risorse e produce rifiuti e sostanze inquinanti.
Per rispettare i limiti già menzionati, un’economia sicura e sostenibile parte dall’azione locale e tiene conto del contesto globale. Per fare ciò è necessario:
- prevedere l’individuazione di obiettivi a lungo periodo che mantengano la comunità entro i limiti di sicurezza ambientale e tendano all’eccellenza della qualità dell’ambiente;
- creare le condizioni e gli strumenti per perseguirli in modo stabile e con continuità.
Principio di resilienza
Il Comune di Valsamoggia opera per favorire la resilienza della propria comunità, cioè la capacità delle sue componenti istituzionali, sociali, economiche e organizzative di reagire ai traumi e ai cambiamenti senza degenerare o interrompere le proprie funzioni.
Questo principio non è da intendere unicamente in una logica di precauzione o prevenzione, ma come condizione fondante di un prospero sviluppo della comunità stessa.
A tale scopo il Comune predispone idonei strumenti permanenti che consentano di:
- valutare dinamicamente, efficacemente e rapidamente l’azione amministrativa e le sue conseguenze
- monitorare dinamicamente, efficacemente e rapidamente alcuni indicatori di riferimento che consentano di percepire rischi e opportunità con cui la comunità è chiamata a confrontarsi
- proteggere e incentiva la biodiversità
- promuovere sul territorio diversità e la differenziazione delle iniziative, delle organizzazioni, delle risorse, dei sistemi economici, degli approcci culturali, ecc.
- contribuire alla creazione di risposte ai bisogni fondamentali della comunità caratterizzate da semplicità, modularità e ridondanza
- favorire lo sviluppo di una rete di vive relazioni tra gli individui, i gruppi, le organizzazioni e le istituzioni del territorio, anche quando operano su scala, livelli e margini temporali differenti
- sviluppare accanto alla moneta di corso legale anche altre modalità di pagamento, scambio e di misura del valore di beni e servizi
Principio di priorità ed equità
Il Comune s’impegna a sviluppare la propria capacità di provvedere alle necessità fondamentali della comunità riducendo la propria impronta ecologica su altri territori e contesti sociali. In particolare, le necessità di acqua, cibo, rifugio ed energia devono trovare risposte prioritarie nelle risorse del territorio.
Ciò non preclude ogni altro livello economico sostenibile, ma garantisce condizioni minime di equa soddisfazione delle necessità di ognuno.
Il Comune di Valsamoggia riconosce l’importanza di accrescere la consapevolezza di tutti i componenti della comunità rispetto ai principi sopra enunciati.
Principio del ruolo della conoscenza nell’azione amministrativa
L’azione amministrativa non può prescindere e deve tenere in debita considerazione ciò che è possibile conoscere del nostro pianeta come unico sistema interconnesso. Per questo ogni strumento di conoscenza scientifica, rispettoso dei precedenti punti, sarà utilizzato al fine di tutelare il bene del Territorio.
Tag: resilienza, statuto
agosto 28, 2013 alle 9:26 PM |
Mi piace anche se non vedo riferimenti alla questione della mobilità alternativa (a quella automobilistica). Sono due settimane che litigo con mia moglie e mio figlio che vogliono tornare a Bologna perché dicono che qui, se non usi la macchina, muoversi è una tragedia. A nostro modo di vedere la Mobilità in Valsamoggia è di gran lunga il problema principale e l’emergenza assoluta. E invece, anzichè muoversi in questa direzione, si costruiscono scuole che sono solo dei duplicati di realtà che sarebbero facilmente accessibili con una rete di servizi di collegamenti appena normali.
agosto 29, 2013 alle 3:55 PM |
Ciao Manlio, come hai visto questi sono principi generali (da statuto) dai quali gli amministratori dovrebbero poi derivare la loro azione sul territorio. Il tema dei trasporti è certamente un punto molto dolente, ma anche uno di quelli su cui è più complicato intervenire a causa dell’intrecciarsi di molti livelli amministrativi e degli ingenti investimenti necessari (vedo che lo stesso problema lo hanno anche in paesi molto più evoluti del nostro).
Non c’è dubbio però che tante cose si potrebbero fare, anche semplicemente partendo dal livello culturale (cento auto che portano cento bambini a scuola non sono un buon modo di muoversi). Questo lavoro sullo statuto è certamente solo un minuscolo frammento di un cambiamento immenso che dobbiamo cercare di progettare e realizzare, nessuno si illude che basti, magari aiuta, questo sì, ma il cammino è lungo e complesso. Tu certo fai parte degli apripista, continuiamo e a un certo punto arriveremo da qualche parte.
Il tema scuole (farle o non farle) mi pare troppo complesso per essere affrontato così, ma hai certo ragione sul fatto che non ci sono state politiche strategiche di lungo respiro nel passato e ora probabilmente paghiamo le conseguenze. Per questo abbiamo cercato di mettere nello statuto stimoli in questo senso. Come ho già scritto molte volta sono rimasto molto colpito dalla esperienza svedese di Vaxjo (e per dirti, sui trasporti sono in alto mare pure loro nonostante disponibilità economiche rilevanti) credo che provare a ispirarsi a loro, al loro pragmatismo possa essere d’aiuto.
agosto 31, 2013 alle 1:32 PM |
Per me il trasporto dei bambini a scuola deve essere pubblico (la mia bimba è contenta di andare a scuola col “pulmino giallo”). Il trasporto è un problema se si parte dal fatto che “bisogna” muoversi. Se avessimo lavoro e servizi sul territorio si potrebbe spostarsi con il calesse.
Cosa ne pensate?
Paigam
PS: questo elaborato mi sembra proprio molto buono
settembre 1, 2013 alle 5:49 PM |
Sono d’accordo con te Paigam e in effetti uno dei principi di base nelle iniziative di Transizione è proprio la ri-localizzazione dei servizi, della produzione agricola, dell’artigianato. Proprio il contrario di quello che è stato fatto negli ultimi 50 anni, in cui i trasporti di cose e persone sono aumentati esponenzialmente .
Un saluto e a presto
Massimo